domingo, 14 de diciembre de 2008

El románico erótico en Cervatos y Bolmir


STEFANO BUONAMICI escribió un artículo, I religiosi dell'eros, en Octubre de 2007 en KataWeb Viaggi vía Yahoo Italia Gruppi sobre el Románico erótico de la colegiata de San Pedro en Cervatos y de la Iglesia de San Cipriano en Bolmir, así como de otras iglesias de Campoo y Valderredible:

In un assolato sabato di primavera Don Juan Carlos Velarde si avvia lungo il cammino di ciottoli che dalla strada principale del Cervatos sale verso la chiesa parrocchiale. Il monastero di San Pedro di Cervatos viene aperto al culto solo un giorno alla settimana, e i frequentatori sono sempre più rari. I pochi che abbandonano per qualche chilometro il Cammino di Santiago, o che scelgono di allontanarsi dalle belle spiagge della costa Cantabra per salire fino a Cervatos, non vengono per un trasporto spirituale. E neanche da un interesse storico-artistico, che sarebbe perfettamente giustificato dato che siamo di fronte ad un importante testimonianza di arte romanica. Arrivano a Cervatos in preda ad una più profana e morbosa curiosità e per verificare coi propri occhi quel che si racconta sulla chiesa e che la rende davvero speciale.

Qui a San Pedro a vigilare sui devoti durante la messa o ad accompagnare gli sposi all'altare non ci sono solo le tradizionali raffigurazioni di angeli e santi ma, dissimulati da altre meno provocanti sculture, fanno capolino sulla facciata delle figurette alquanto audaci: donne che mostrano impudicamente le parti intime, uomini che se la ridono, dotati di attributi esagerati, scenette “d'amore”, amplessi e perversioni varie.

Le decorazioni erotiche di Cervatos sono state datate nel dodicesimo secolo dopo Cristo. Si tratta di piccole figure di pietra o bassorilievi, poste prevalentemente nell'abside della chiesa, fin anche sui capitelli, e metope, e nel portale della facciata. La cosa curiosa è che San Pedro è solo il caso più eclatante di questo particolare aspetto dell'arte romanica, ma non l'unico. Ci sono nei dintorni più di una decina tra chiese e abbazie dove questo tipo di raffigurazioni hanno creato una scuola e si è sviluppato uno stile unico per dimensioni e importanza artistica.

La più interessante delle quali, solo a pochi chilometri di distanza da qui è San Cipriano de Bolmir che gravita certamente nell'influenza di San Pedro. Anche sulla costa cantabra e sulle principali vie di comunicazione aperte dai romani nel nord, nel territori di Burgos e Palencia fino in Castilla, la Spagna è costellata di esempi di Romanico Erotico. Ma quali sono le teorie per spiegare questo originale fenomeno iconografico? Intanto iniziamo col dire che il concetto di artista nel medioevo era molto diverso da quello che abbiamo nella società contemporanea. Nel nostro caso si dovrebbe pensare ad alcuni artisti incaricati di decorare le chiese, che viaggiavano dall'una all'altra, incontrandosi e influenzandosi a vicenda. Uomini che operavano relativamente liberi sia nello stile di vita che nella forma artistica.

Ma questo, un caso singolo di “artista buontempone” e di alcuni seguaci, contrasta con quello che conosciamo della struttura sociale dell'epoca: gli artigiani e chiunque facesse un lavoro manuale, erano completamente dipendenti dal sistema economico feudale, una struttura piramidale di cui rappresentavano l'ultimo gradino. Il libero arbitrio sarebbe stata una conquista di alcuni secoli dopo. Ciò che appare evidente è che quegli artisti del Medioevo usavano un linguaggio simbolico, a volte criptico. Avevano comunque il desiderio di rendere comprensibile le idee e la ricchezza del contenuto religioso. Il problema è che non ci è pervenuta quella parte del codice che ci aiuti a svelare completamente il loro mondo spirituale. A Don Bertín Gutiérrez, il parroco di San Martin de Elines, lasciamo il compito di spiegare le raffigurazioni secondo la dottrina ufficiale. “San Martin è la chiesa più bella di tutta la valle”, ci dice. È anche la più remota delle chiese cantabre del Romanico Erotico, la strada per raggiungerla che costeggia a lungo il fiume Ebro è di una bellezza mozzafiato. Le raffigurazioni erotiche qui sono distribuite solamente lungo il cornicione dell'abside e per vederle bene sarebbe meglio usare un binocolo o il teleobiettivo della macchina fotográfica.




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